Vacanze "green" a Formentera: cosa fare e vedere sull'isola hippy amata dai Pink Floyd

Set cinematografico del film “Amnèsia” di Gabriele Salvatores, con la sua iconica pianta "Poseidonia" e le riserve naturali è la meta ideale per un turismo ecosostenibile e a “chilometro zero” nell’arcipelago spagnolo delle Baleari

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di Gustavo Marco Cipolla

La via del sale, l'azzurro del cielo terso che si specchia sulle sfumature rosa delle saline in disuso, il fascino bucolico delle “Can Payés”, case rurali immerse nel verde dell’isola spagnola. Formentera, piccolo gioiello nell’arcipelago delle Baleari, in bassa stagione è la meta ideale per un turismo “green” ed ecosostenibile. Con una superficie di soli 84 chilometri quadrati, è un'oasi di tranquillità per praticare attività sportive en plein air in un paradiso incontaminato dove il tempo sembra scorrere più lentamente e la bellezza della natura regna sovrana.

Formentera, El mirador © Gustavo Marco Cipolla

Set cinematografici e luoghi della storia

Da nord a sud, l'isola svela una miriade di itinerari affascinanti. Undici croci segnano il percorso dalla chiesa di San Francisco, edificata nel 1726, una fortezza che in passato serviva per rifugiarsi e difendersi da pirati e corsari avvistati dalle torri di guardia realizzate con la pietra “Marès”, porosa e resistente agli attacchi dei nemici. Cromie e scenografie del territorio hanno ispirato registi come Gabriele Salvatores, che le ha scelte come sfondo del film “Amnèsia” (da una delle vecchie discoteche ibizenche), o Julio Médem, che qui ha diretto nel 2001 il cult “Lucìa y el sexo” con l’attrice e modella sivigliana Paz Vega. Nel 1969, la vicina Ibiza e Formentera si trasformarono nel set di “More - Di più, ancora di più” ("More" è il nome di uno dei mulini visibili on the road), pellicola drammatica di Barbet Schroeder che, con protagonista una coppia “flower power”, lancia volutamente un messaggio contro l’uso di droghe. I Pink Floyd, che erano soliti concedersi una vacanza rilassante in zona, pensarono alla colonna sonora e al disco omonimo che, sulla copertina, raffigura un mulino a vento. Nell’album musicale “Islands” dei King Crimson, invece, spicca il brano “Formentera Lady” che, nel 2018, diventerà il titolo dell'opera filmica firmata da Pau Durà: girata con l’attore madrileno e Premio Goya José Sacristán, parla del periodo controcorrente degli hippy.

Formentera, un campo vitivinicolo © Gustavo Marco Cipolla

Enoturismo ed esperienze gastronomiche “slow food”

Ma è soprattutto la natura inalterata che rende Formentera un luogo così speciale. La Mola, zona collinare più elevata che può raggiungere i 192 metri sul livello del mare, regala panorami mozzafiato e uno scenario incantevole da fotografare al tramonto. Tra gli splendidi paesaggi punteggiati dagli antichi edifici, è possibile ammirare l'armonia di una terra cristallizzata nella storia. Le saline di Formentera, dalle tonalità rosa dovute alla presenza di "Artemie saline", crostacei simili ai gamberetti che vivono nell’acqua molto salata popolandola e colorandola, sono uno spettacolo per lo sguardo. Curiosità? I fenicotteri ne vanno ghiotti ed è proprio l’alimentazione, fatta di piccoli gamberi, che dà vita alla loro tipica colorazione rosacea. Il vino “Rosa do mar” si ispira a queste nuances. “Malvasia”, “Garnacha Blanca”, “Viognier”, “Cabernet Sauvignon”, “Merlot” e “Monastrell”, dal rosso -“tinto” al bianco, sono le varietà vitivinicole prodotte dalle aziende del posto nei presidi enogastronomici "slow food" e a “chilometro zero” in un’esperienza immersiva che permette di esplorare i campi coltivati e i vigneti prima del raccolto dell’uva. Il centro storico di San Francisco è rinomato per le sue prelibatezze culinarie, tra cui la famosa pasticceria e la "Magdalena de almendra" a base di mandorle, l’ "Ensaimada" e la torta "Flaó", dolci tradizionali da gustare assolutamente durante la visita in loco dopo aver assaggiato il pesce essiccato e la paella de marisco.

Formentera, il faro di "El Pilar de la Mola" © Gustavo Marco Cipolla
 

Il mercato artigianale “hippy” e i fari sulla costa

Non lontano c'è "El Pilar de la Mola" che, con il suo iconico faro oggi automatico e diveuto uno spazio museale, ogni mercoledì e domenica offre l’opportunità di scoprire l'artigianato locale, le creazioni degli argentieri e dell’arte manifatturiera grazie al mercatino hippy che evoca la cultura dei figli dei fiori.  Il secondo dei due fari da vedere è quello di "Es Cap de Barbaria", che più vicino all’Africa ricorda l’appellativo delle popolazioni berbere autoctone del Maghreb. Nel 1877, l’autore e poeta francese Jules Verne scrisse addirittura il romanzo “Le avventure di Ettore Servadac”, 15esimo libro della serie dei “Viaggi straordinari” che, ambientato nella destinazione formenterense, fu pubblicato in lingua italiana come “Attraverso il mondo solare”.

Allo scrittore è dedicato un monumento costiero. Il nome El Pilar, che significa “colonna”, deriva dalla Madonna di El Pilar di Saragozza, dove si dice che apparve su un pilastro. In tale occasione, il vescovo aragonese decise di intitolare un santuario alla Vergine. A Sant Ferran de ses Roques (San Fernando), località turistica situata nell'entroterra, sorgono numerosi disco-club per trascorrere piacevoli serate in compagnia sorseggiando un buon bicchiere di “sangria”. Il porticciolo di Es Caló, invece, è pieno di alberghi e villette dalle architetture rustiche, perfette per chi desidera immergersi completamente nell'atmosfera insulare più autentica.  

Formentera, le saline rosa © Gustavo Marco Cipolla

L’ecosistema marino e la biodiversità

Rocce calcaree, dune dorate e spiagge da sogno. Per preservare l'ambiente unico di Formentera, le autorità locali hanno adottato misure restrittive di protezione, come il divieto per le imbarcazioni di gettare l’ancora in alcune aree, al fine di evitare danni laddove nasce e vive la preziosa “Poseidonia” (o “Posidonia”), pianta acquatica endemica del Mediterraneo e tra le più longeve del pianeta. Ne cresce un metro ogni secolo ed è utilizzata come fertilizzante per i terreni, isolante domestico per i solai delle abitazioni contadine o nelle stalle per il riposo del bestiame. Non è un’alga, perché ha fiori e radici, si chiama così dal dio greco e re dei mari Poseidone. L’ecosistema marino ospita la tartaruga “Caretta caretta”, che trova nelle Baleari il suo habitat per nidificare provenendo dall’Oceano Atlantico. Soprannominata anticamente “Isola delle donne”, poiché le mogli rimanevano da sole quando i mariti partivano in cerca di lavoro e fortuna all’estero, in Europa o in Argentina, la isla vanta una storia ricca, testimoniata da diversi reperti archeologici come il "Castellum Romanum de Can Blai". Il porto “La Savina” prende il nome dall'albero con cui si costruiscono i tetti mentre l’area protetta di "Can Marroig", centro di interpretazione del "Parco naturale di Ses Salines", custodisce differenti specie faunistiche e floristiche. “Playa de Migjorn”, che si estende per quasi 6 -7 chilometri lungo la costa meridionale ed è adatta per una promenade a cavallo se si ama l’equitazione, è nota per la sua biodiversità. Kitesurf, snorkeling con il clima primaverile, muniti di muta, pinne ed occhiali (nel mese di maggio la temperatura dell’acqua sfiora i 17 gradi, in estate arriva a 28), jogging e tour guidati in e-bike, per non stancarsi troppo, sono indicati per chi preferisce lo sport alla movida notturna. Sabbia candida e acque color smeraldo, poi, invitano ad una pausa relax per abbronzarsi e rigenerarsi sotto i raggi del sole.


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2024, 11:47
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